L’idea di swimlift è nata a fine giugno 2016. Dalla spiaggia, con le spalle alla costa e lo sguardo rivolto a sud, tra Capo Noli e l’isola di Bergeggi, si poteva apprezzare una piattaforma a una trentina di metri dalla riva. La piattaforma è una possibile tappa per fare qualche tuffo, riposarsi dopo qualche bracciata, godersi il sole circondati dal mare. C’erano tante persone e subito balzava all’occhio un’accessibilità parziale. La maggior parte dei bagnanti poteva raggiungere la piattaforma con poche difficoltà. Ma i bambini più piccoli, gli anziani, o le persone con disabilità, potevano raggiungerla solo se accompagnati e con più o meno fatica, loro e dell’accompagnatore.
Oltre l’accessibilità per l’inclusione
Ma davanti a noi non c’era solamente la piattaforma, c’era un intero mare da esplorare, conoscere, godere. Il mare non è l’habitat naturale dell’uomo. Eppure, è sempre di più elemento turistico e ricreativo, oltre che sportivo. Molte economie turistiche sono nate e crescono grazie al mare.
E dunque per vivere in una società più inclusiva e aumentare anche i potenziali turisti e fruitori, dobbiamo rendere accessibile questa risorsa.
Almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici, così recita il trentatreesimo criterio per l’assegnazione della Bandiera Blu
Swimlift facilita l'approccio e l'alfabetizzazione all'acqua per i bambini e per tutte le persone che ne hanno paura; consente a bagnanti e nuotatori di appoggiarsi a una fune per percorrere un percorso predefinito in acqua rimanendo immersi o avvalendosi di strumenti galleggianti;
Swimlift si rivolge a diverse fasce di utenti e può coprire differenti funzioni d’uso:
Questa è Swimlift e così è nata.
Per nascondersi sempre meno dietro alle barriere architettoniche e allo stigma. Per condividere gli spazi acquatici. Per vivere insieme e meglio.
Swimlift libera tutti.